Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento 

La Valle dei Templi di Agrigento è un importante parco archeologico della Sicilia, inserito dall’Unesco,  nella lista dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Il parco archeologico della Valle dei Templi è il più grande al mondo e rappresenta una meta molto ambita da turisti e viaggiatori.

Molte sono le opere monumentali che hanno resistito alle offese del tempo e si sono conservate in ottimo stato fino ai giorni nostri: templi in stile dorico, santuari, necropoli, Agorà e reperti appartenenti a diversi periodi storici.

Al riguardo è opportuno menzionare il Tempio di Giunone, o tempio di Hera Lacinia, costruito nel V secolo a.C., dedicato probabilmente ai riti relativi ai matrimoni;

il Tempio di Eracle, o tempio di Ercole, oggi restano in piedi otto colonne.

Particolare del Tempio di Giunone ad Agrigento
Tempio di Giunone
Particolare del Tempio di Ercole ad Agrigento su cielo scuro
Tempio di Ercole

Il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento

Una delle opere principali del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento è il Tempio della Concordia, realizzato anch’esso nel V secolo a.C.. E’ quello che ha resistito meglio al trascorrere dei secoli. A differenza degli altri templi, le fonti non ci tramandano a quale divinità fosse dedicato. L’attuale denominazione ,tempio della Concordia, deriva da un’iscrizione latina rinvenuta, nei dintorni del tempio.

L’area archeologica ospita inoltre Il Tempio dei Dioscuri, o tempio di Castore e Polluce. Del V sec. a.C., è dedicato a Càstore e Pòlluce, due degli Argonauti. Conosciuti anche con il nome di Diòscuri, parteciparono alla ricerca del Vello d’oro.

Fra le altre opere monumentali e reperti ricordiamo il Tempio di Efesto o tempio di Vulcano; il Tempio di Atena; il Tempio L, il Tempio di Asclepio, o tempio di Esculapio, il Tempio di Demetra e santuario rupestre di Demetra e il Tempio di Iside.

Il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento ospitava altresì Il Tempio di Zeus Olimpio, edificato dopo la vittoria sui Cartaginesi (480-479) per onorare Zeus. Il tempio di Giove ad Agrigento doveva rappresentare una delle più grandi costruzioni sacre mai costruite.

Era abbellito dai Telamoni o Atlanti (alte 7,61 m.), enormi statue con sembianze umane. Le loro braccia erano protese verso l’alto, alla base della trabeazione, stimolando nell’osservatore l’impressione che fossero loro a tenere il peso della copertura del tempio.

Tempio della Concordia di Agrigento
Tempio della Concordia

Valle dei Templi di Agrigento: la storia.

Si deve al primo tiranno di Akragas, Falaride (570-554 a.C.), la fortificazione della città e lo sviluppo di essa verso l’entroterra.

Degno di nota il contributo del tiranno Terone (488-471 a.C.) che spinge i confini della polis fino alla parte superiore dell’isola.

Per festeggiare la vittoria di Himera sui Cartaginesi nel 480 a.C. decreta l’edificazione del tempio di Zeus Olimpico.

Con la sua morte si chiude la fase tirannica e si apre la strada a quella democrazia: propiziata dal filosofo Empedocle che rifiuta il potere offertogli dal popolo e abbraccia la causa della cosa pubblica.

La Valle dei templi di Agrigento rappresenta, pertanto, il risultato di tali avvenimenti.

I templi giungono ai giorni nostri dopo varie vicissitudini: si ricordi l’incendio appiccato dai Cartaginesi nel 406 a.C. e il successivo intervento di restauro dei Romani del I sec. a.C.; o ancora i terremoti.

Notevole fu altresì l’opera di evangelizzazione sostenuta dai cristiani, che distrussero gran parte dei templi pagani presenti lungo la valle.

Unica eccezione a questo fenomeno è il Tempio della Concordia, conservatosi intatto e scampato alla devastazione solo grazie alla sua trasformazione in Chiesa del VI sec.;

da ultimo l’intervento di distruzione di parte dei templi per la costruzione e l’edificazione di altre opere:

come la Chiesa di San Nicola eretta con il materiale prelevato dal tempio di Zeus Olimpo, chiamato per questo anche Cava dei Giganti.