Palazzo Reale a Palermo

Il palazzo Reale a Palermo è conosciuto anche con il nome di Palazzo dei Normanni.

Sorto sul luogo che ospitava una precedente struttura punica o romana, fu successivamente scelto dagli Arabi che vi realizzarono ex novo una roccaforte difensiva.

I Normanni lo ereditarono dagli Arabi e ne fecero la loro reggia, concentrandovi tutte le principali attività della vita politica di Palermo, fino al successivo dominio dei Viceré spagnoli.

Il palazzo Reale a Palermo presenta all’esterno uno stile eterogeneo, frutto delle diverse dominazioni che si sono susseguite nel tempo.

La facciata risale al XVII secolo e incarna il gusto rinascimentale maturo:

una delle caratteristiche principali degli edifici di questo periodo storico è la presenza delle Bugne. 

Queste non sono altro che grossi mattoni di pietra utilizzati per innalzare la costruzione, i quali vengono lasciati all’esterno (facciata) in stato rustico.

Le bugne presentano a volte la forma di un prisma o di un diamante, e uniscono così alla funzione portante e strutturale della pietra anche un carattere decorativo.

Di stile diverso, invece, è l’adiacente sezione della torre Pisana.

Questa presenta uno spiccato gusto arabo-normanno e si differenzia principalmente per presenza di finestre monofore.

Interno del Palazzo reale a Palermo

La cappella palatina

La cappella palatina posta all'interno del Palazzo Reale a Palermo

La parte più affascinante del Palazzo Reale a Palermo è però costituita dalla Cappella Palatina, luogo di culto della famiglia reale, costruita per volontà di Ruggero II nel 1132.

La cappella, consacrata nel 1140, è dedicata ai santi Pietro e Paolo e presenta una pianta a croce latina, con tre navate delimitate da colonnato granitico in stile corinzio.

In epoca normanna la cupola sovrastava la costruzione e risultava visibile, assieme al campanile, anche da lontano.

Oggi, a seguito delle modifiche subite, risulta essere completamente inglobata dal palazzo.

La bellezza della cappella viene esaltata dalle decorazione auree costituiti da mosaici realizzati secondo lo stile arabo-normanno.

I mosaici sono realizzati con tasselli d’oro che contribuiscono a rendere ancora più suggestivo l’ambiente sacro.

In posizione centrale troneggia poi il Cristo che diffonde la parola del Vangelo, gli Evangelisti oltre la rappresentazione di episodi delle Sacre Scritture.

Particolare della cappella palatina all'interno del palazzo dei Normanni di Palermo
Particolare del soffitto della cappella palatina all'interno del palazzo dei Normanni di Palermo

L’immagine del Cristo Pantocratore è rappresentata anche al centro della cupola e rappresenta la figura più importante di tutte le chiese normanne realizzate nel medesimo periodo storico.

Degni di nota sono inoltre i mosaici relativi alla Natività e alla raffigurazione di Adamo, creato a immagine e somiglianza di Dio e per questo rappresentato con simili sembianze.

Le decorazioni del soffitto, in composizione lignea, sono in stile squisitamente arabo e raffigurano storie ed episodi della vita islamica con rappresentazioni di animali e danzatori, antica eredità della religione araba nel palazzo.

Per la convivenza di differenti stili e raffigurazioni, la cappella acquisisce una bellezza straordinaria e allo stesso tempo armonica:

sono presenti lo stampo latino della pianta; lo stile bizantino del presbiterio e della tecnica a mosaico con tasselli aurei; la tradizione cristiana e l’impronta musulmana.

Piano del Parlamento siciliano

Al secondo piano è invece presente l’ambiente residenziale che ospita oggi l’Assemblea regionale siciliana e che per questo prende il nome di Piano parlamentare:

vi si trovano la Sala d’Ercole con affreschi di Giuseppe Velasquez e la Sala di Ruggero II.

Quest’ultima è degna di un re e ripropone la stessa tecnica della cappella la quale è ricca di mosaici d’oro ma non ripropone motivi religiosi.

Nella sala sono presenti figure di animali, fiori e piante e ancora episodi di caccia, animali feroci come leopardi o belli come i pavoni e cigni.

Storia del palazzo reale a Palermo

Gli Arabi costruirono nella parte più alta e antica del territorio, fra i fiumi Kemonia e Papireto, un’imponente edificio di natura militare: il Qasr.

Tale termine che significa, appunto, castello o palazzo, eletto luogo di residenza dell’Emiro.

Con la presa di Palermo del 1072, però, i Normanni vi elessero la propria dimora reale, apportandovi modifiche e miglioramenti.

Si deve a loro, infatti, la costruzione di quattro massicce torri (delle quali solo una giunta ai nostri giorni).

Quello normanno fu il periodo di massimo splendore che attraversò questo magnifico edificio.

Un lento ma progressivo declino cominciò a manifestarsi, infatti, sotto la dinastia Sveva.

Il palazzo venne così adibito soltanto come centro amministrativo, come sede della Scuola Poetica Siciliana e come cancelleria.

Praticamente ai margini durante le dominazioni di Angioini e Aragonesi, il palazzo reale tornò a rivestire una certa importanza solo nel XVI secolo.

Infatti i Viceré, funzionari spagnoli nominati governatori della Sicilia, depositari di tutti i più ampi poteri della corona, trasferirono presso il Palazzo Reale la loro residenza e il centro della loro attività gestionale.

Tali poteri si rifletterono anche sulla struttura del palazzo cambiandone l’aspetto.

A titolo di esempio si ricordi l’abbattimento delle torri, o in genere la modifica degli ambienti sia interni che esterni.

Oggi il Palazzo Reale a Palermo svolge un’importante funzione direttiva, essendo sede dell’Assemblea Regionale Sicilia.