Chiesa di San Domenico a Palermo

La chiesa di San Domenico a Palermo

La chiesa di San Domenico a Palermo è uno dei più grandi modelli di arte barocca presenti sul territorio. Al secondo posto, per dimensioni, soltanto dopo la Cattedrale.

La struttura risale alla metà del XV secolo e fu realizzata secondo i canoni artistici del Rinascimento.

Durante il corso dei secoli, però, essa ha subito grandi rimaneggiamenti. Una prima ricostruzione si ebbe intorno al 1640 per mano dell’architetto Andrea Cirrincione.

In seguito, nel 1726, un importante opera di restauro attribuì carattere barocco alla facciata. 

Anche per la chiesa di San Domenico si provvide a demolire alcuni edifici preesistenti:

in questo modo fu possibile ritagliare uno spazio maggiore per la piazza, conosciuta con il nome di Piano Imperiale, ma anche per dare maggiore risalto alla chiesa.

In questa occasione, di fronte alla sua facciata, fu edificato un grande monumento sacro: la Colonna dell’Immacolata.

Al centro della piazza è stata eretta una colonna in stile corinzio. Sulla sua sommità è stata posta la statua della Madonna dell’immacolata, opera di Tommaso Maria Napoli e Giovanni Amico.

La struttura della chiesa di San Domenico

Riguardo la struttura della facciata si può subito evidenziare la grande somiglianza della stessa con il duomo di Noto, capitale del Barocco Siciliano:

la chiesa è, infatti, caratterizzata dalla presenza di due torri campanarie situate all’estremità della facciata;

ripropone, in parte, lo stesso colore dorato della chiesa del siracusano, ma presenta anche importanti elementi in bianco, come le colonne o alcune sezioni della facciata.

Con la chiesa di San Domenico a Palermo, ci troviamo di fronte a un tipo di barocco sobrio e severo: senza elementi celebrativi eccessivi, senza elaborate decorazioni scolpite nella pietra.

Otto colonne in stile corinzio accompagnano i tre ingressi dell’ordine inferiore;

ulteriori quattro colonne, quattro statue collocate sul cornicione e due protette da nicchie, rappresentanti papi e santi, abbelliscono il secondo livello;

mentre una nicchia centrale al cui interno è posta la statua del santo, oltre i suddetti campanili, costituiscono il terzo ordine della chiesa.

Particolare della facciata della hiesa di San Domenico a Palermo

L'interno della chiesa di San Domenico

L’interno è a tre navate, separate da colonnato (sedici colonne) in stile tuscanico: quest’ultimo è simile allo stile dorico, ma presenta lieve differenze, come ad esempio la mancanza delle classiche scanalature.

Nonostante sia stato realizzata nel Seicento, l’interno della chiesa è coerente con lo stile barocco che sarà in voga nei secoli successivi.

Le decorazioni interne rimangono, comunque, equilibrate e in sintonia con i principi e lo stile di vita dell’ordine Domenicano.

Lungo i lati della delle navate laterali sono state ricavate numerose cappelle.

Queste custodiscono preziosi affreschi e sculture marmoree o in legno:

ricordiamo, a titolo di esempio, gli affreschi del soffitto, opera di Ernesto Basile o la statua di Anna Turrisi Colonna, di Antonio Canova;

la cappella di San Domenico, che custodisce una pittura raffigurante il Santo di fronte al Crocefisso;

oppure la cripta di Francesco Crispi, che conserva le sue spoglie dal 1905.

Bisogna, infatti, rilevare che, a partire dalla metà del XIX secolo, importanti personalità della vita politica e sociale di Palermo ambirono ad ottenere un posto nella chiesa, eleggendola come proprio luogo di sepoltura.

Particolare dell'interno della chiesa di San Domenico a Palermo raffigurante la navata centrale dell'edificio sacro