La Cattedrale di Noto rappresenta uno dei principali simboli del barocco del Val di Noto.

Il sisma del 1963 rase al suolo l’intera città: Noto fu ricostruita ex novo all’inizio del XVIII secolo.

Cattedrale di Noto

La Cattedrale di Noto

Per la sua costruzione fu impiegato il materiale roccioso prelevato dalla zona circostante.

Fu impiegato un tipo di pietra tenera, arenaria, facilmente lavorabile e dal colore d’orato.

Ciò ha reso la cattedrale unica nel suo stile:

infatti, a contatto con i raggi del sole, la sua facciata si illumina, mettendo in risalto lo stile barocco.

Il primo elemento che colpisce subito l’osservatore è costituito dall’eleganza e dall’armonia della chiesa:

infatti la sua facciata presenta, lungo i lati, in modo simmetrico, due torri campanarie.

Una delle torri campanarie ospita effettivamente la campana mentre nell’altra è presente un orologio.

Sono, inoltre, presenti le immancabili colonne, non accompagnate da scanalature e sormontate dai classici capitelli corinzi.

Esse si dispongono ai lati degli ingressi laterali e, in misura doppia, nei pressi dell’ingresso principale.

Al centro è presente un importante portale, opera quest’ultima di G. Pirrone, scultore originario di Noto.

Troviamo incisi sul bronzo episodi della vita di San Corrado Confalonieri da Piacenza, patrono della città.

Cattedrale di Noto

La parte superiore della facciata ospita una finestra centrale delimitata da due coppie di colonne corinzie.

E’ sovrastata dalla trabeazione mentre le torri campanarie ai lati terminano a forma di cuspide.

Si caratterizzano per il colore, rosso porpora, che spezza rispetto al restante color oro della cattedrale.

Ad abbellire la Cattedrale di Noto, poi, lungo il secondo ordine della facciata, troviamo quattro statue di Santi.

Nella parte bassa della stessa sono presenti quattro nicchie vuote, un tempo ospitanti altrettante statue.

La spettacolo scenografico esercitato dalla chiesa viene, poi, amplificato dalla imponente scalinata del ‘700.

Essa si suddivide in tre rampe e collega la chiesa con il palazzo Ducezio, sede dell’attuale municipio.

L’interno è a tre navate e, a causa del terremoto, è privo degli affreschi.

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